I miei racconti

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FedeMorningRock
view post Posted on 8/12/2008, 12:48




Ecco, visto che ormai li metto su tutti i forum a cui sono iscritti, mancavano solo qui, allora ho voluto rendervi partecipi dei miei, un po' banali, scritti

Questo è il racconto che ho sfornato dopo aver superato il blocco della scrittrice
"Tu sei passata un giorno per un paese chiamato Ivonka"

Sorgeva l'alba, l'alba di un nuovo giorno, chissà come sarebbe stato....
Oggi è mercoledì, un malinconico e silenzioso mercoledì di fine novembre.
Nevica, nevica da un po'.
Solo quando sentii l'aria gelida sfiorarmi il viso capii che ero affacciata alla finestra, a contemplare al neve che scendeva silenziosa, con una coperta sulle spalle e Chicco, ancora addormentato, tra le braccia.
E tra quel silenzio risuonò il rombo dei cannoni e gli spari dei fucili presso Caporetto.
sospirai. Eh sì, era proprio l'alba di un malinconico e silenzioso mercoledì di novembre del 1943.
Tutt'a un tratto sentii la neve sfiorarmi il viso, le mani e bagnarmi i capelli.
Mi ero affacciata troppo.
Ebbi l'impressione di rivedermi bambina nel mio cortile, quando la neve mi era ancora amica, quando ci potevamo giocare, quando mio fratello mi diceva che in ogni stagione cadeva qualcosa: le foglie del fu, la neve, i soffioni s'innalzavano nel cielo e d'estate, e lui mi prendeva in giro, cadevano i raggi solari così che la mamma e la zia si potessero abbronzare.
Ma ormai la neve non era più una nostra amica.
Di nuovo sentii il vento e la neve sfiorarmi il viso; e la neve mi sussurrava qualcosa, mi sembrava una fiaba
" Io sono un candido, soffice ma fragile fiocco di neve. Mia cara io sono stata in Russia, sono stata a Ivonca, sono stata a Nikolajewka, a Novi Oskol, a Nikitowka, a Postojali, a Novo Kalitwa e sopratutto a Jvanowka; potrei raccontiarti ancora di altri posti che ho visto, di tutti i corpi gelidi che ho toccato sopratutto a Ivonka, a Nikolajewka, a Jvanowka. Io ho raffreddato per il sonno eterno i corpi dei tuoi alpini. Hai ragione non sarò più la tua cara amica neve. Ma ricordati che sono un candido, soffice ma fragile fiocco di neve. E ricordati che anche tu passerai, un girono, per un paese chiamato Ivonka"
Chicco mi distolse da quella voce melodiosa e maligna allo stesso tempo.
Mi morse e si buttò giù dalla finestra. Quel gatto ha delle crisi d'dentità ogni tanto. Poi ritornò su, di nuovo al calduccio.
Feci per chiudere la finestra e sentii un albero cadere, spezzarsi in due.
Un altro alpino è morto in Russia, un altro reggimento è stato annientato, abbiamo perso un'altra battaglia.
Ed anche se bisogna sempre sperare e resistere, è proprio vero che tutti passeranno, un giorno, per un paese, il paese, chiamato Ivonka......

FedeTereMorningRock
 
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LittleLizzie
view post Posted on 8/12/2008, 14:09




davvero un bel racconto fede
 
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valentinap
view post Posted on 8/12/2008, 19:39




vorrei dirti davvero solo .......
COMPLIMENTI!!!!!!!!!!!!!!!

questo racconto, se lo leggi nel silenzio della cameretta, pare davvero di viverla quella scena....è davvero magico questo racconto, spero ti renderai perfettamente conto di avere un talento speciale x la scrittura.......
se riesci fallo diventare qualcosa in più di una semplice passione, ma anche se non dovessi riuscirci, conserva e vai avanti in questa cosa che hai e che ti caratterizza perchè hai davvero un dono per la scrittura......

altro che banali.....queste sono piccole perle di una profonda mente....la tua....
BRAVA!!!!!!

 
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LittleLizzie
view post Posted on 9/12/2008, 15:13




CITAZIONE (valentinap @ 8/12/2008, 19:39)
vorrei dirti davvero solo .......
COMPLIMENTI!!!!!!!!!!!!!!!

questo racconto, se lo leggi nel silenzio della cameretta, pare davvero di viverla quella scena....è davvero magico questo racconto, spero ti renderai perfettamente conto di avere un talento speciale x la scrittura.......
se riesci fallo diventare qualcosa in più di una semplice passione, ma anche se non dovessi riuscirci, conserva e vai avanti in questa cosa che hai e che ti caratterizza perchè hai davvero un dono per la scrittura......

altro che banali.....queste sono piccole perle di una profonda mente....la tua....
BRAVA!!!!!!


quoto la zia che ha ragionissima hai davvero un gran talento Fede
 
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FedeMorningRock
view post Posted on 9/12/2008, 16:29




Grazie ragazze, così mi fate arrossire però..:wub:
Stasera, se riesco, ve ne posto un altro! :)

FedeTereMorningRock
 
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FedeMorningRock
view post Posted on 11/12/2008, 20:16




una figura esile entrò nella libreria "Libri e ancor di più"
Aveva i capelli bruni, un po' scombinati, portava la tuta da ginnastica, il passo stanco; tutto portava a pensare che la ragazza avesse appena finito un allenamento
"Ciao mark, tutto bene???" la sua voce stanca riportò alla realtà un ragazzo con i capelli corvini e gli occhi blu, profondi come il mare, he stava leggendo o forse studiando
"Sì, tutto bene tu??" nonostante si fosse risvegliato dalla lettur, il ragazzo continuava a tenere gli occhi fissi sul libro
"Sì, anhce se oggi gli allenamenti sono stati duri...Sai, domani abbiamo la pertita e...." la ragazza nn potè finire l frase, Mark l aveva fatto cenno di tacere
"Agnese aspetta un attimo, arrivo al punto"
"A volte vorrei riempirlo di botte qunado fa così!!Che nervoso!Potrebbe almeno smetterla di leggere quando parliamo" pensò lei, con i nervi che stavano per esplodere
"Scusami, dicevi???" evidentemente lui nn si accorse dell'espressione dei suoi occhi scuri, quasi pieni di rabbia, anche se momentanea
"niente, solo che sono stanca.....mark ho bisogno assolutamente di un libro di storia!!!!!nn ce la faccio più a leggere Mondo piccolo di Guareschi e le altre sue opere....Strozzerei la mia prof se potessi!"
mark si mise a ridere, rideva sempre quando Agnese gli diceva la verità con quel tono così normale per lei, un po' strambo per li altri....Lei aveva uno strano modo di parlare, però si capiva sempre tutto, anche se logicamente parlando la frase nn era adeguata
"Uhm..Vediamo....Bedeschi nn te lo dò di sicuro...Sai, Isa ci ucciderebbe" Mark ebbe l'impressione di parlare ta sè e sè...Sapeva che ad Agnese, sopratutto quando nn aveva nulla da leggere, nn interessava sapere di Isa e company
"uhm..Vediamo...qualche personaggio storico va bene???" concluse dopo una breve riflessione
"Si va benissimo, evitami però la storia della Spagna..dopo quest'estate ho il vomito solo a sentirla nominare!"
e un'altra volta Mark trattenne una risata, Agnese era così diretta, senza peli sulla lingua
"Vediamo...Mai sentito parlare di Maria Antonietta???" disse Mark curioso di sapere a quanto arrivava la cultura della sua amica 15enne
"Sì, la Regina francese ghigliottinata....C'è anche in lady Oscar" disse lei il piùfrancamente possibile
"Si, ma Maria Antonietta nn fu soltanto questo...Era una donna sensazionale, incredibile....A volte un po' assent per quanto riguarda il suo popolo però....A me piace per questo...Insomma un'anticonformista alla Reggia di Versailles!Sarebbe ome mettere Isa in un negozio di articoli sportivi!" a merk si illuminarono gli occhi
"Se, se, e dimmi perchè questa domanda???"
"perchè ti biografia interessante ho qui quella della Fraser, un'ottima biografia, forse un po' di parte, però è ottima per chi vuole saperne di più....Però è un po' altina" e Mark el porse la biografia
"Uhm...nn fa nulla....Almeno mi distraggo un po'..ti giuo nn sopporto più "Il marito in collegio"!!!!"
Agnese sfogliò un po' la biografia...
"A un primo approio semrerebbe interessante Mark....Sai credo che mi piacerà....E dimmi tu l'hai letta???"
"beh direi, sennò nn te la consiglierei!nn ti pare???" Mark si mise a ridere
"Già..Scusa la domanda idiota!" Agnese abbassò gli occhi, guardò l'immagine della copertina
"Era una bella donna" disse sottovoce così che nessuno potesse sentirla
"Senti, facciamo così: tu adesso la leggi, se nn capisci qualcosa vieni qui e ne parliamo..ma adesso nn posso, stacco tra 5 minuti e devo andare a prendere Isa" disse lui, continuando a guardare l'orologio appeso al muro
"Oh..Sì, va bene...quanto di vdevo????" disse lei, cambiando discorso
"Lasciam ti ho dato la mia copia!Così se nn ti piace nn hai sprecato soldi..Ci sentiamo allora..." disse lui, tentdo, forse senza acorgersene, di tagliare corto
"Si ci sentiamo" disse lei uscendo

Iniziò a leggere la biografia alla fermata del pullmann, tanto che nn si accorse di averlo perso...."Accidentaccio!Mi tocca tornare a piedi....Però, mica male la biografia....Mark aveva ragione..un'anticonformista alla Reggia di Versailles....il paragone con Isa ci sta a pennello..Anche se....nn lo so, a me nn piace come suona.....Ne devo parlare assolutamente con Clau!!!!"
pensando questo, Agnese si diresse verso casa
Probabilmente lei nn sa ancora che questa passione per Maria Antonietta, che adesso si sta manifestando pian pianino, diventerà sempre più grande e forte

Spero che vi piaccia!

FedeTereMorningRock
PS: scusate per gli errori, ma batto molto in fretta! :lol:
 
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valentinap
view post Posted on 11/12/2008, 20:45




si si veramente molto bello anche questo racconto, anche io amo la figura di maria antonietta dopo aver letto alcune sue biografie....averla conosciuta meglio, sapere che ha dovuto passare l'inferno e che molte cattiverie sentite su di lei non erano vere.........comunque spero che tu abbia fatto una raccolta di tutti questi racconti.......... :lol:
 
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LittleLizzie
view post Posted on 11/12/2008, 23:06




bellissimo fede
 
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FedeMorningRock
view post Posted on 14/12/2008, 12:49




CITAZIONE (valentinap @ 11/12/2008, 20:45)
si si veramente molto bello anche questo racconto, anche io amo la figura di maria antonietta dopo aver letto alcune sue biografie....averla conosciuta meglio, sapere che ha dovuto passare l'inferno e che molte cattiverie sentite su di lei non erano vere.........comunque spero che tu abbia fatto una raccolta di tutti questi racconti.......... :lol:

si, li ho raccolti tutti..cioè, in teoria ce li ho tutti scritti sul mio diario..... :P....al posto di scrivere lamia giornata e i miei pensieri in prima persona i faccio rispecchiare nei personaggi dei racconti.....alla mia suora d italiano piace un sacco questa cosa! :lol:

FedeTereMorningRock
 
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FedeMorningRock
view post Posted on 14/12/2008, 13:39




"Cos'è successo??"
"E'morto...." disse in risposta il medico del battagliane "è morto" questa volta lo ripetè a sè stesso
"Non può essere, non lui. Lui così astero e fiero, lui che on si stancava mai, lui che non si fermava mai, lui che lottava fino alla fine e che non lasciava mai le sue postazioni, lui che ogni colpo che sparava era una vittoria, lui che non sbagliava mai, lui che è sempre riuscito a scampare ai Russi, ai greci, agli albanesi, lui che ci ha sempre guidato con coraggio e lealtà....Lui, sì lui ci mancherà"
questi erano i pensieri dei soldati alla vista di quel corpo morto, alla vista di quel volto che poco prima era sorridente, che poco prima aveva n'espressione vincente, che poco prima aveva un colorito roseo; ora quel volto era pallido, senza vita, era gelido
Gelido come la neve che o stava ricoprendo
Gelido come ogni cuore attorno a lui
Gelido come i sentimenti che i suoi Soldati provavano verso i russi, verso coloro che hanno tolto loro il loro comandante
"E' stato schiacciato dal suo peso dello zaino, Alberto, non ci puoi fare niente. Ha dato tanto, l'ha sempre fatto, però adesso è crollato...Lo dicevi anche tu, a furia di dare tutto il cibo che trovava nelle isbe ai suoi Soldati, a NOI, il suo corpo ha ceduto....lo sai anche tu che non è tutta colpa dei russi" era la voce di Milà, l'attendente del capitano...Milà, quel ragazzo di 18anni che è venuto liberamente a fare la guerra, Milà, quelragazzo in cui tutti i comandanti rivedevano i loro figli a casa, Milà l'unica ragione per il quale il capitano non aveva mai smesso di lottare, il figlio Milà che adesso is dimostrava forte dopo questa perdita
"Come fai a essere così tranquillo???Io in questo momento li voglio uccidere tutti!" Alberto, il sottotenente medico che poco prima aveva annunciao la sua morte, che era stato l'ultimo a vederlo sorridere, che era stato il primo a vedere la vita lasciare i suoi occhi, lui, che era sempre stato così calmo, lui che aveva sempre avuto una pazienza tale da non arrabbiarsi mai, neanche con gli Alpini più vecchi che lo imbrogliavano a volte, lui adesso stava perdendo le staffe, lui adesso aveva gli occhi accecati dall'ira.
"Voleva così, voleva morire coi suoi Alpini, l'aveva detto che questa sarebbe stata la sua ultima guerra. Mio padre l'ha sempre detto "Mai tornare indietro"....Vi prego ragazzi, diamogli un adeguato funerale..Lo so che siete stanchi, ma era il Vostro capitano, per favore" e Milà, così gracile, così snello, con la pelle a mala pena attaccata alle ossa, fu ilprimo a scavare con le armi, su quella neve che pareva di ghiaccio, che pareva non finire mai.
E così gli Alpini della Julia seppellivano u altro loro compagno di avventure, un altro loro compagno di sogni, di speranze, e così seppellivano un altro compagno di sofferenze, di torture. La Julia seppelliva il suo ultimo capitano, adesso il comando sarebbe stato del piccolo Milà, il piccola attendente del padre
Adesso la Julia diceva addio al suo capitano sul terreno di Nikolajewka

FedeTere
Ps: questo qui è il preferito del Chry!^^
 
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valentinap
view post Posted on 14/12/2008, 20:14




mamma mia............senza parole..........davvero complimentoni!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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Laprincesse91
view post Posted on 16/12/2008, 21:40




SEI BRAVISSIMA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
 
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Anastasia88
view post Posted on 17/12/2008, 10:59




MA BRAVISSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSIMA FEDE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Sei un genietto!

:woot: :woot: :woot: :woot: :woot: :woot: :woot: :woot: :woot:
 
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FedeMorningRock
view post Posted on 8/1/2009, 14:29




In questi giorni è caduta molta neve, e io mi sono sentita ispirata ancora di più, purtroppo in questo periodo sono solo racconti tristi, racconti sugli alpini, mi dispiace, spero di ritornare presto a scrivere qualcosa che mi assomiglia di più quando sono Tuz Tuz

"Una notte, non tanto tempo fa, in una casa di montagna è scesa un'ombra fitta, fitta: tanto fitta da oscurare persino le lievi luci che le lampade a olio creavano.
Un ragazzo in bicicletta entrò nella via.
Era semiaddormentato, oppure era leggermente sbronzo, perchè la bici andava a zig-gaz.
Si fermò proprio in quella casa, entrò dal cancelletto aperto e suonò al campanello.
Gli venne ad aprire una donna piuttosto in là cogli anni, un po' bassotta (sarà stata alta un metro e mezzo neanche) e tanto, tanto magra.
"Dimmi ragazzo, è arrivata qualche novità?" la donna spostò un ciuffo dei suoi capelli ricci e invitò, con voce roca e spezzata, il ragazzo a parlare.
" C'è un telegramma per la famiglia Dell'Alpe"
"Io sono la mamma del colonnello Dell'Alpe, puoi dare tranquillamente a me il messaggio"
La donne tese la mano ma il ragazzo esitava ancora. Gli lanciò un'occhiata supplichevole come per dire "ti voglio risparmiare il mio, il nostro dolore".
Il ragazzo fece un paio di respiri profondi e infine disse "E' proprio del colonnello che si parla...Il tenete, il figlio mi pare di aver capito, si raccomanda di leggerlo soltando quando sarete dentro e tutti seduti"
La donna gli sorrise e disse:" Sarà fatto...Or va' se nn vuoi essere testimone di tanto dolore"
Detto questo chiuse la porta e il ragazzo spaventato da quell'affermazione, prese di corsa la bici e ritornò a casa, veloce come mai in vita sua.
Una ragazzina minuta e magrolina si avvicinò alla mamma del colonnello "Nonna!Nonna!C'è qualche notizia del papà?"
"Maria, stai calma, adesso vediamo che cosa ci ha scritto Gino" disse lei con tanta calma nella voce ma con tanta tristezza negli occhi.
Cara mamma, cara nonna,
sono dispiaciuto nell'informarvi che purtroppo il colonnello, mio padre, è morto da eroe comandando il Gemona tra il 29 e il 30 Dicembre; dimostrando il suo valore glorioso contro i Russi a Novo Kalitwa.
State tranquilli, io partirò appena possibile per congiungermi a voi in quest'enorme dolore.
Con affetto
Gino


All'udire queste parole la moglie del colonnello stramazzò al suolo gridando per il dolore.
Quella notte nessuno dormì, nessuno trovò pace sapendo che il colonnello Aldo Dell'Alpe mai più sarebbe ritornato sorridente dal territorio russo.
I piccoli fratelli del tenente non capirono il perchè di tutto questo finchè il loro fratellone non confermò di nuovo quella tragedia.
Ma il tenente Dell'Alpe, con gli occhi pieni di orrore per i genocidi che aveva visto in guerra, gli occhi duri e spenti, aveva detto:" E' morto come ogni soldato deve morire: combattendo al fianco del proprio Battaglione, combattendo per la propria Patria!"
Il giorno del funerale non una parola gli uscì dalla bocca, se l'avesse fatto avrebbe offeso ancor di più i suoi parenti perchè lui, da soldato, da vero alpino, continuava a dire che il padre non era morto invano, anzi giustamente!
Nessuno ancora si rendeva conto di chi sarebbe poi diventato il tenente Dell'Alpe.

Pochi mesi dopo, prima del ritorno al Conegliano dal suo capitano, Dell'Alpe salutò (definitivamente?) suo padre limitandosi a dire: " Padre, tu hai sempre detto "mai tornare indietro" ed è quello che farò io. Se Dio vorrà, morirò, e cercherò di avere una morte degna della tua, sennò seguirò gli ordini del mio capitano, senza mai lamentarmi, da bravo alpino. Spero di renderti fiero di me, papà"
E detto questo se ne andò.

E questo era l'addio a un'altro valoroso alpino caduto in Russia.
Ed il vento spostò la neve che ricopriva i corpi degli alpini veri, quelli caduti, nella valle stepposa di Novo Kalitwa"

FedeTere
 
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valentinap
view post Posted on 8/1/2009, 14:53




mamma mia guarda non ho davvero parole.............

 
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75 replies since 8/12/2008, 12:48   489 views
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