l'importante e' amare

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contessa92
view post Posted on 26/7/2008, 12:27




L'importante è amare è un film di Andrzej Zulawski del 1975, con Romy Schneider, Fabio Testi, Jacques Dutronc, Claude Dauphin, Roger Blin, Gabrielle Doulcet, Michel Robin. Prodotto in Francia, Germania Ovest, Italia. Durata: 109 minuti.

la Trama
Nadine, attrice fallita e sposata con il debole Jacques, s'innamora del fotografo Servais che, per aiutarla a montare uno spettacolo, s'indebita, ma, dopo aver rifiutato una commissione umiliante, è massacrato di botte.





Edited by contessa92 - 27/7/2008, 16:00
 
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LittleLizzie
view post Posted on 26/7/2008, 21:15




grazie
 
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view post Posted on 25/8/2008, 00:19
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questo film è un capolavoro, incredibile l'interpretazione di Romy Schneider (probabilmente la migliore della sua carriera), riesce a comunicare tutta la disperazione, la fragilità, la rabbia, il risentimento e il fallimento del suo personaggio, memorabile è l'intensità autocontemplativa della sequenza finale, quel "ti amo" sussurato è uno dei più belli della storia del cinema.

Ecco una delle scene più intense, il suo primo piano è impressionante:
 
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LittleLizzie
view post Posted on 25/8/2008, 00:23




wao sei un ottimo/a critico/critica....pecato che non ho visto questo film mi piacerebbe molto vederlo comunque io sono Lizzie la founder del forum
 
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Laprincesse91
view post Posted on 25/8/2008, 12:33




Io purtroppo ho visto solo gli spezzoni su Youtube, ma appena posso me lo compro!
Nel frattempo vi posto una dichiarazione di Romy a proposito del suo ruolo...
"Aucune actrice française n'aurait accepté de faire ce que j'ai fait dans "L'important c'est d'Aimer". J'interprète un drôle de personnage et, croyez-moi à mon âge - 36 ans - cela n'a rien de drôle. Quelle actrice française aurait accepté de tourner des scènes aussi pimentées ? J'ai accepté parce que le rôle, tout comme le scénario, m'ont paru recéler d'extraordinaires possibilités. Et je pense ne m'être pas trompée. On m'a dit que je venais de réaliser ma meilleure performance depuis que je passe à l'écran, je le crois. Mais j'ai souffert. J'aime bien me crever pour arriver à quelque chose, la difficulté ne me rebute pas. Nadine est une naufragée de la vie, une opprimée. Exactement l'inverse de moi. Mais nous étions tout de même unies par un lien très puissant: comme elle je suis une femme perdue, une femme sacrifiée et il me suffisait de faire appel à mes souvenirs.
Andrzej Zulawski appartient à ce type d'homme dont j'ai encore beaucoup à apprendre. Avec des metteurs en scène tels que lui, ou Girod, j'accepte des salaires beaucoup moins intéressants. Je peux toujours trouver l'occasion de jouer des films d'esbroufe. Tandis que ces gens, eux, m'apprennent à puiser jusqu'au fond de mes ressources, ils ne prennent pas mes faux-semblants au sérieux, ils ne se laissent pas intimider. Et cette façon de travailler m'aide à progresser, plus efficacement que toute autre."

TRADUZIONE
" Nessuna attrice francese avrebbe accettato di fare quello che io ho fatto nel film " L' importante è amare". Io intrpreto un personaggio stranissimo e, credetemi, io alla mia età, 36 anni, questo non ha nulla di strano. Quale attrice francese avrebbe accettato di girare delle scene così piccanti? Ho accettato perché il ruolo, proprio come la scenografia, mi hanno portato delle possibilità straordinarie. E penso di non essermi sbagliata. Mi hanno etto che quella che stavo per fare sarebbe stata la mia megliore performance da quando ero entrata sul grande schermo, lo credo. Ma ho sofferto. Io amo molto faticare per arrivare a qualche cosa, la difficoltà non mi spaventa. Nadine è una naufraga nella vita, un'oppressa. Esattamente il mio contrario. Ma siamo entrambe unite da un legame molto importante: come lei io sono una donna perduta, una donna sacrificata e mi basta pensare ai miei ricodi.
Andrzej Zulawski appartiene a quel tipo di uomini da cui ho ancora molto da imparare. Con molti registi come lui , come Girod, io accetto degli stipendi molto meno interessanti. Posso sempre trovare l'occasione di girare dei film spacconi. Mentre queste persone, loro, mi insegnano a utilizzare fino in fondo le mie risorse, loro non mi prendono sul serio per le mie finte, non si lasciano intimidire. E questo modo di lavorare mi aiuta a migliorare, più che ogni altra cosa."

 
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view post Posted on 25/8/2008, 13:32
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CITAZIONE
" Nessuna attrice francese avrebbe accettato di fare quello che io ho fatto nel film " L' importante è amare". Io intrpreto un personaggio stranissimo e, credetemi, io alla mia età, 36 anni, questo non ha nulla di strano. Quale attrice francese avrebbe accettato di girare delle scene così piccanti? Ho accettato perché il ruolo, proprio come la scenografia, mi hanno portato delle possibilità straordinarie. E penso di non essermi sbagliata. Mi hanno etto che quella che stavo per fare sarebbe stata la mia megliore performance da quando ero entrata sul grande schermo, lo credo. Ma ho sofferto. Io amo molto faticare per arrivare a qualche cosa, la difficoltà non mi spaventa. Nadine è una naufraga nella vita, un'oppressa. Esattamente il mio contrario. Ma siamo entrambe unite da un legame molto importante: come lei io sono una donna perduta, una donna sacrificata e mi basta pensare ai miei ricodi.
Andrzej Zulawski appartiene a quel tipo di uomini da cui ho ancora molto da imparare. Con molti registi come lui , come Girod, io accetto degli stipendi molto meno interessanti. Posso sempre trovare l'occasione di girare dei film spacconi. Mentre queste persone, loro, mi insegnano a utilizzare fino in fondo le mie risorse, loro non mi prendono sul serio per le mie finte, non si lasciano intimidire. E questo modo di lavorare mi aiuta a migliorare, più che ogni altra cosa."

Parole sagge. Aveva perfettamente ragione.
CITAZIONE
wao sei un ottimo/a critico/critica....pecato che non ho visto questo film mi piacerebbe molto vederlo comunque io sono Lizzie la founder del forum

ottimO :P
 
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LittleLizzie
view post Posted on 25/8/2008, 14:19




bellissima la dichiarazione grazie fra e ancora benvenuto a Space Weaver
 
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contessa92
view post Posted on 25/8/2008, 16:11




CITAZIONE (LittleLizzie @ 25/8/2008, 15:19)
bellissima la dichiarazione grazie fra e ancora benvenuto a Space Weaver

si hai veramente ragioe e' stupenda :)
 
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contessa92
view post Posted on 11/9/2008, 13:00




critica sul film


Romy Schneider ha vinto con questo film il premio per la migliore attrice al Festival di Taormina: se lo meritava anche perché è grazie alla sua fiducia che Andrzej Zulawski ha potuto esordire in campo internazionale. Polacco bene ambientato a Parigi come il suo amico Polanski, il regista di L’importante è amare aveva avuto delle noie in patria per un film proibito dalla censura, Il diavolo; perciò ha scelto di lavorare in occidente, cominciando con il presente adattamento di un romanzo di Christopher Frank, La nuit américaine (nessun riferimento all’omonimo film di Françojs Truffaut, visto in Italia col titolo di Effetto notte).Vi si racconta l’amore difficile fra un fotografo e un’attricetta delusa: lui è ricattato dai gangster, che lo sfruttano per scattare immagini compromettenti durante certe orge di persone in vista; lei ha un marito zuzzurellone, che raccoglie vecchie fotografie hollywoodiane e nasconde il proprio fallimento con l’aria di scherzarci su. A insaputa dell’attrice, il fotografo cerca di favorirne la carriera facendola scritturare da un guitto che mette in scena Riccardo III. È l’episodio più denso del film, quello da cui emergono un gusto decadente della finzione e un’affascinante cognizione dei rituali del palcoscenico: anche per merito di Klaus Kinski, istrione affascinante. Tutto sopra le righe, esaltato e morbido, carico di malinconia chopiniana il film concede troppo a un neoromanticismo flebile. Però Zulawski è un regista che respira il cinema con accattivante naturalezza: gli è riuscito perfino il miracolo di rendere disinvolto Fabio Testi.
 
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valentinap
view post Posted on 17/10/2008, 12:28




"sono là"... una semplice risposta nel film (l'importante è amare).
una frase banale dall'effetto più potente rispetto a quello voluto dal produttore.
ma il modo in cui l'attrice la pronuncia, la determinazione e l'irritazione con cui la pronuncia conferiscono a questa frase di per sè insignificante una portata superiore al significato originario.
bisogna riconoscere che romy schneider non era un attrice come le altre e che recitando in questo film realizzato da uno sceneggiatore polacco, ha superato davvero se stessa.

il titolo riflette chiaramente la sfida che romy intendeva affrontare rischiando di interpretare la parte ingrata di questa commediante nella fase del declino.

mai come in questo film ha espresso quella che era la caratteristica del suo stile di recitazione: una presenza sullo schermo di tale intensità e di tale spontaneità che facevano pensare ad un rapporto erotico e destabilizzante con la cinepresa.
le tragedie subite dimostrano come romy abbia avuto pochissimi punti saldi nella sua vita- fra questi il rapporto con la cinepresa.

per comprendere ciò occorre risalire all'epoca del cinema muto per trovare un equivalente all'intensità e alla prondità dello stile di romy.
la forza con cui impone il suo viso allo schermo è più un riflesso della sua potenzialità espressiva che il risultato dell'apprendimento di una tecnica del film muto o il prodotto di inquadrature in voga negli anni 70'.

la chiave del suo successo consiste proprio nella sua capacità di condividere le emozioni col publico e di commuoverlo.
romy non cerca di diventare un idolo!
lei voleva infatti solo convincere, creare l'epatia senza ricorrere agli artifici, bensì avvalendosi solo della sua forza interiore.
in ossequio a questo principio inderogabile non esita a cambiare spesso ruolo e nazionalità.
non appena si profila minimamente il rischio di venire relegata ad un solo ruolo stereotipato che sacrificava il suo bisogno di autenticità lei scappa e va dove nessuno se lo aspetta.

ed è proprio grazie a questa determinazione coraggiosa o per meglio dire questa pulsione di tipo affettivo che riesce sempre a crescere professionalmente e ad ottenere ciò che vuole.
da una parte ciò le permette di ottenere dal pubblico un'ammirazione plebiscitaria...ma dall'altra la espone all'invidia e la costringe a stare lontana per un pò dalle telecamere.

sebbene romy cerchi di rimanere artefice del proprio destino a costo di mettersi in pericolo è consapevole di quelle che sono le ragioni dettate dalla contingenza, ovvero la necessità di valutare le proposte di lavoro più consone alla sua carriera e alla sua realizzazione.
il suo incontro con la francia è findamentale in questo senso.

infatti il suo successo è riconducibile sia alla chiaroveggenza dell'industria cinematografica di questo paese che alla tipologia del publico francese.

anche la sua capacità di cogliere le occasioni che le hanno offerto a parigi e non in inghilterra, in germania e nemmeno negli statu uniti dove si è scontrata con non pochi ostacoli è determinante.
E' quindi innegabile che solo la francia è stata l'unica a capire e ad apprezzare il valore di questa personalità.
E' a questo paese che romy deve la sua formazione e la sua statura acquisita a fine carriera.
riesce a dare tanto alla francia cercando di essere come non mai dura ed intransigente con se stessa.
questo rapporto, fra l'altro ne semplice e ne limpido, è basato su una stima reciproca che si approfondisce ogni giorno di più fino a trasformarsi a fine carriera in profondo affetto reciproco.
E' per affetto di questo presupposto che questa donna austriaca riesce ad arrivare così lontano.
lei presagisce forse quelli che sono i rischi di una simile ascesa senza ritorno.

sebbene siano innegabili le differenze fra le varie tappe della sua carriera a più riprese è tutt'ora difficile rilevare con esattezza il cambiamento di romy bambina acqua e sapene e romy matura quando diventa una delle più famose attrici francesi.

non avrebbe senso scovare tracce della doppia personalità dal momento che il presente ha sempre radici nel passato.
infatti in issi non si presagiscono già gli sviluppi futuri della romy destinata a diventare una donna e una attrice complessa?
il succeso sconfinato di questo primo film sarebbe inspiegabile se si negasse ciò e se non si considerasse la sua determinazione a identificarsi nel mestiere di attrice, determinazione percettibile fin dagli esordi.
la freschezza di romy non può non suscitare negli spettatori non solo un sentimento di simpatia ed ammirazione ma anche un vero e proprio fervore.
E' stato infatti necessario aspettare 10 anni dopo la fine della seconda guerra mondiale per incontrare finalmente una ragazza giovane e simbolo dell'innocenza tanto rara all'epoca capace di infondere fede e speranza....

dopo essere stata la patria di hitler, l'austria cerca abilmente di riguadagnare terreno con romy per soddisfare le prevedibili e notevoli aspettative di espiazione.

romy inizò a muovere i primi passi nel mondo del cinema spinta dal padre, che all'epoca era un attore molto in voga....e visto che aveva abbandonato la famiglia per dedicarsi all'arte voleva forse cercare così facendo di ricucire lo strappo con la figlia.
lo sconvolgimento ebbe inizio nel momento in cui rosemarie scelse il soprannome di romy, soprannome che nell'ambiente cinematografico veniva collegato vagamente all'immagine delle soubrette.
aprioristicamente il nome romy veniva considerato un diminutivo molto infantile se non idiota.
ma per effetto della personalità di colei che se lo affibbiò questa mutilazione venne trasformata in una peculiarità affascinante e nessuno ebbe più motivo di mettere in discussione questa scelta sorprendente.

bisogna ammettere che all'inizio cascava a fagiolo per questo faccino giovanile aperto e commovente anche se non proprio aderente ai canoni di bellezza del tempo.
col passare degli anni però somaticamente romy divenne una donna matura che nulla ha a che fare con la romy riccioluta dei primi film tedeschi.
ma bisognava aspettare che cambiasse pettinatura e che tirasse i capelli indietro per vedere valorizzato il suo viso e non vedere più tracce delle stilizzazioni passate.
questo cambiamento coincise con la sua partenza per l'estero.
infatti la germania non aveva fatto altro che proporle parti mediocri e zuccherose.....
le attrici che partivano e abbandonavano la propria nazione non venivano perdonate...
considerando questi precedenti romy non sottovalutava i rischi a cui andava incontro al momento della partenza per parigi..... il pubblico tedesco che aveva assistito ai suoi esordi vedeva nella sua partenza un tradimento e se la legò al dito.
d'altronde anche il suo rifiuto di girare il 4 sissi aveva già dato adito ad ire.
una tedesca stava facendo nei confronti del paese che l'aveva lanciata quello che aveva osato fare ingrid bergman lasciando holliwood per un avventura in italia.
romy che aveva permesso all'intera austria di lavarsi la coscenza, antepose l'alleanza franco tedesca ai suoi sentimenti patriottici.
legandosi all'attore alain delon che le fece scoprire l'amore romy fece quello che i due stati cercavano di fare a livello politico.
indubbiamente con alain non visse un esperienza coniugale ma il dolore causatole dalla rottura con lui fu per lei profondo e molto significativo anche per la sua crescita.

fino a quando romy non conobbe claude sautet non le fu possibile esprimere pienamente il suo talento.
questo incontro segnò una svolta decisiva.
aveva 30 anni.
fecero insieme 5 film.
per quanto riguarda l'attore michel piccoli col quale lei collaborerà in altri film, rimarrà sempre il suo partner ideale.

spesso è stato fatto il tentativo di trovare il parallelismo fra il destino di romy schneider e quello di un altra attrice tedesca non meno celebre: marlene dietrich che 40 anni prima all'età di 28 anni aveva incontrato fortuitamente a berlino il produttore josef von sternberg.
a parte questo punto in comune, ovvero l'emigrazione di entrambe sorrette dalla convinzione di poter avere un futro all'estero, è difficile individuarne altri sebbene romy schneider sia stata l'unica attrice tedesca capace di ottenere come marlene la fama internazionale.
fù importante per entrambe le attrici gli incontri svolti nella loro vita e il modo in cui si comportarono.

l'essenziale non era tanto il costume di romy nel film (boccaccio 70), bensì il modo con cui se lo toglieva davanti alle telecamere.
un successo quello di romy paragonabile se non di più a quello di marlene...

tutto però subì una brusca battuta di arresto nel 1982 con l'annuncio della morte di romy schneider che giunse immediatamente all'orecchio di marlene dietrich.
questa notizia lasciava presagire quello che sarebbe stato anche il suo destino?

per quello che riguarda romy, molti furono quelli che credendo di averla conosciuta fecero il diavolo a 4 per rivendicare una relazione intima o privilegiata con questa attrice mitica.
ma chi fra tutti i suoi presunti amici può vantarsi di averla davvero aiutata?
nessuno a quanto pare.
una volta tracciato il cammino tutto è già predefinito: infelicità nella vita privata e la morte in un momento di stress.
il futuro non può essere sicuro solo per chi ha un carattere forte.
non vi sono scappatoie e tanto meno motivi di rimpianto.
E' allora forse il caso di parlare di predestinazione?
poche sono le persone che come romy hanno potuto e saputo realizzarsi fino all'ultimo istante della vita.
anche nelle ultime parti che sono state le migliori ha saputo evidenziare il suo talento ineguagliabile.
tramite lei l'opera e il personaggio vivevano e pulsavano nel vero senso della parola.
la simmetria era perfetta..... "lei....era là..."



(queste sono le ultime pagine di una sua biografia) :wub:
 
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LittleLizzie
view post Posted on 17/10/2008, 12:30




grazie
 
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LittleLizzie
view post Posted on 20/10/2008, 15:44




bellissima
 
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Laprincesse91
view post Posted on 20/10/2008, 19:51




Ecco qualche foto...





 
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valentinap
view post Posted on 20/10/2008, 20:03




il suo sguardo nella scena del pianto è intensissimo...
 
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87 replies since 26/7/2008, 12:27   1877 views
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