*marie antoinette* |
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| Dieci anni dopo In pieno sole (1959) di René Clément si ricostituisce la coppia Alain Delon-Maurice Ronet per un altro film di suspense psicologica. La piscina, da un soggetto originale di Jean-Emmanuel Conil, cerca i suoi precedenti anche nelle atmosfere di un romanzo come Tenera è la notte di Scott Fitzgerald e di un,film come L’incidente di Losey. Siamo sulle colline di Saint-Tropez, dove una coppia di amanti fa vacanza in una villa prestata da amici: un legame sadomasochista unisce Romy Schneider a Delon, che volentieri trascorre dagli amplessi alle frustate. L’affare si complica con l’apparizione di un vecchio amante di Romy, cioè Ronet, che è anche il migliore amico di lui: maturo playboy non ancora in disarmo, costui si porta dietro una figlia giovinetta, Jane Birkin (l’abbiamo vista in Blow Up), di cui nessuno conosceva l’esistenza. Ronet parla troppo, sua figlia troppo poco, la Schneider sembra compiaciuta e Delon s’immusonisce: il meglio del film sta nel rapporto fra i quattro personaggi, intessuto di reticenze, di sentimenti a doppio fondo, di repressi rancori pronti a scoppiare. Con più finezza che in altri thrilling (come Sinfonia per un massacro e Rififi a Tokio) il regista Jacques Deray guida la storia verso l’inevitabile risvolto tragico; ma è meno bravo a sbrogliare le fila una volta che nella piscina galleggia il morto. Girato nei giorni caldi dell’affare Markovic, La piscina colloca Delon nella situazione ambigua dell’inquisito creando un curioso controcanto alla realtà dell’inchiesta in corso. La sensazione di gioco della verità è favorita dal vedere riuniti l’attore francese e la Schneider, che furono per anni associati nelle cronache dei rotocalchi. Il risultato è un’insolita prova di alto impegno professionale alla quale non manca una punta di narcisismo esibizionista e perfino uno stuzzicante sapore di sfida. Da Tullio Kezich, Il Mille film. Dieci anni al cinema 1967-1977, Edizioni Il Formichiere
Presa da mymovies, ho letto che non la trovavate ^^
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